martedì 20 marzo 2018

IL FOOTBALL DA CAPORETTO A VITTORIO VENETO

1. La Coppa Mauro

Come abbiamo avuto modo di raccontare nei mesi scorsi, pur tra mille difficoltà, il calcio in Italia non scomparve del tutto durante i drammatici anni della Grande Guerra. Il Milan era la squadra che potremmo definire la dominatrice di quegli anni di guerra. Nel 1916 aveva vinto la Coppa Federale e l'anno successivo la Coppa Lombardia. Nell'autunno del 1917 il vice presidente e reggente della F.I.G.C. Francesco Mauro mise in palio una coppa – che portava appunto il suo nome – approvata dal Comitato Regionale Lombardo. Si iscrissero sette squadre, ben cinque di esse erano di Milano, oltre al Legnano e al Saronno. La prima giornata era in programma per domenica 7 ottobre, ma purtroppo un decreto prefettizio emanato l'indomani della rotta di Caporetto vietò per quasi tutta la durata della manifestazione la partecipazione del pubblico sugli spalti della città milanese, decreto che verrà revocato soltanto con gli inizi del 19181.
L'incontro più interessante si rivelò essere quello tra Internazionale ed Enotria, con la vittoria dei nerazzurri in trasferta per 3-2. Il Milan vinse abbastanza agevolmente 4-2 contro il Nazionale Lombardia e l'U.S. Milanese non ebbe difficoltà a liquidare con un secco 3-0 i biancoazzurri del Saronno. La domenica successiva Milan, U.S. Milanese e Internazionale si ripeterono vincendo rispettivamente contro Legnano, Nazionale Lombardia e Saronno. Da segnalare, riguardo alla partita di Legnano, vinta dal Milan per 3 a 2, le intemperanze dei tifosi lilla che costarono la squalifica del campo di Legnano per tre turni2

Mentre in Lombardia si giocava al pallone, sul fronte italiano tedeschi e austro-ungarici si facevano sempre più minacciosi: l'indomani della perdita dello Chemin-des-Dames a vantaggio dei francesi, la Germania aveva inviato numerose truppe con il compito di affiancare l'esercito austriaco, pianificando un nuovo e devastante attacco teso a sfondare sull'Isonzo. Già a fine settembre il Capo di stato maggiore dell'esercito Cadorna aveva pronosticato questa possibilità ai generali alleati Foch e Robertson3, ma ciò che non aveva immaginato era la potenza con la quale il nemico avrebbe, di lì a pochi giorni, attaccato rimanendo spiazzato dal fatto che non aveva ritenuto possibile effettuare manovre oltre il 15 ottobre. Senza dimenticare l'improvviso – e per certi versi difficilmente preventivabile – collasso russo e la conseguente possibilità da parte degli Imperi Centrali di spostare molte delle loro truppe sul confine italiano. 
Domenica 21 ottobre l'U.S. Milanese vinceva 3-2 contro il Legnano e, complice la sosta imposta dal calendario al Milan e l'inopinata sconfitta dell'Internazionale sul campo del Nazionale Lombardia, rimaneva solitario in vetta alla classifica, con tre vittorie in altrettante gare.
Ormai, però, il destino era dietro l'angolo. Nella notte tra il 23 e il 24 ottobre 1917, con un bombardamento d'artiglieria di quattro ore, di cui ben due portato con i gas, iniziava la dodicesima battaglia dell'Isonzo, quella più devastante, drammatica e gravida di conseguenze per l'Italia.



1Cfr. La Domenica Sportiva del 20 gennaio 1918, n°3
2Cfr. La Gazzetta dello Sport del 15 ottobre 1917
3DDI, Serie V, Vol. IX, n.278

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