martedì 27 marzo 2018

IL FOOTBALL DA CAPORETTO A VITTORIO VENETO

2. Le drammatiche giornate di Caporetto e il “caso” Cadorna (Parte I)

Sono entrati a Caporetto quattro ore dopo l'inizio dell'attacco. La stretta del Lemer è stata superata in uno sbalzo dagli «arditi» tedeschi che si sono spinti sulla strada da Ravna a Drezenka nel fitto del temporale, mentre i nostri soldati, dopo il turbine dei proiettili caduti sulle posizioni, in una sosta di fuoco, avevano avuto la sensazione che l'attacco già sferrato fosse stato sospeso. (…) Così è cominciata l'aspra battaglia, così una delle porte di casa nostra è stata abbattuta.”1
Queste parole, drammatiche e angoscianti, sono l'inizio del resoconto del corrispondente di guerra Raffaele Garinei che per Il Secolo illustrato compone un vero e proprio diario di quelle tremende giornate. Il racconto viene pubblicato circa un mese e mezzo dopo l'attacco ed interessante è leggerlo alla luce di quello che invece fu il bollettino ufficiale emanato dal Comando Supremo in quello stesso 24 ottobre:
L'avversario, con forte concorso di truppa e mezzi germanici, ha effettuato a scopo offensivo il concentramento di numerose forze sulla nostra fronte. L'urto nemico ci trova saldi e ben preparati.”2

In realtà i soldati italiani – presi dal panico – arretrarono per ben 20 chilometri e nel pomeriggio le truppe tedesche entravano a Caporetto, dopo aver fatto 30.000 prigionieri italiani. La sera del 25 ottobre, al termine di un'altra giornata drammatica per l'esercito italiano, l'ambasciatore a Londra Imperiali comunicava a Sonnino di aver parlato con il Primo ministro inglese Lloyd George chiedendogli “con energica franchezza” di accogliere le richieste italiane di approvvigionamento di grano. Infatti, proseguiva Imperiali, se gli aiuti alimentari fossero stati tempestivi ed esauditi come da richiesta, il governo italiano era in grado di resistere, cosa che invece non poteva garantire se la popolazione avesse conosciuto la fame, poiché “la deficienza del pane genererebbe fatalmente contro la guerra una agitazione che nessun Governo sarebbe per ragioni di piena evidenza capace di fronteggiare.”3
La situazione era critica e ben presto i soldati italiani, dopo il terzo giorno di strenui combattimenti, iniziarono ad abbandonare le posizioni sull'Isonzo e il disfattismo incominciava a farsi largo nelle retrovie. Lo stesso Lloyd George non faceva mistero con Imperiali della gravità della situazione italiana, situazione che andava via via peggiorando tenuto conto della notizia che erano in arrivo ben 55.000 uomini provenienti dalle riserve tedesche di stanza in Alsazia verso le stazioni di Merano e Bolzano4.
Il calcio nel frattempo non si fermava e domenica 28 ottobre si giocava la quarta giornata della Coppa Mauro. Il Milan, sotto una fitta pioggia, batteva 3-0, grazie ad una tripletta di Cevenini I, i bianconeri a scacchi dell'U.S.Milanese, con questi ultimi che terminavano l'incontro in otto uomini a seguito di ben tre espulsioni patite. Detto del pareggio (1-1) tra Enotria e Nazionale Lombardia, la sorpresa di giornata arrivava dalla vittoria, davvero inattesa, dell'Internazionale sul Legnano per 2 a 1.

(Continua -1)



1Cfr. Il Secolo illustrato – Lo sport illustrato e la guerra del 01 dicembre 1917, n° 23
2Cfr. La Stampa del 25 ottobre 1917, n°296
3DDI, Serie V, Vol. IX, n.282
4DDI, Serie V, Vol. IX, n.285 - 295

sabato 24 marzo 2018

1933, Italia contro Inghilterra: il ruolo di Mussolini e le foto ai divi inglesi

Italia-Inghilterra è partita da cerchiare in rosso per i tifosi italiani. Da sempre. Sempre, infatti, gli incontri che hanno visto queste due nazionali affrontarsi sono stati caricati di molti significati, soprattutto da parte italiana. In particolare, e non poteva essere altrimenti, il primo, storico, match, giocato nel maggio del 1933 a Roma.
Il mio racconto per calciomercato.com

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martedì 20 marzo 2018

IL FOOTBALL DA CAPORETTO A VITTORIO VENETO

1. La Coppa Mauro

Come abbiamo avuto modo di raccontare nei mesi scorsi, pur tra mille difficoltà, il calcio in Italia non scomparve del tutto durante i drammatici anni della Grande Guerra. Il Milan era la squadra che potremmo definire la dominatrice di quegli anni di guerra. Nel 1916 aveva vinto la Coppa Federale e l'anno successivo la Coppa Lombardia. Nell'autunno del 1917 il vice presidente e reggente della F.I.G.C. Francesco Mauro mise in palio una coppa – che portava appunto il suo nome – approvata dal Comitato Regionale Lombardo. Si iscrissero sette squadre, ben cinque di esse erano di Milano, oltre al Legnano e al Saronno. La prima giornata era in programma per domenica 7 ottobre, ma purtroppo un decreto prefettizio emanato l'indomani della rotta di Caporetto vietò per quasi tutta la durata della manifestazione la partecipazione del pubblico sugli spalti della città milanese, decreto che verrà revocato soltanto con gli inizi del 19181.
L'incontro più interessante si rivelò essere quello tra Internazionale ed Enotria, con la vittoria dei nerazzurri in trasferta per 3-2. Il Milan vinse abbastanza agevolmente 4-2 contro il Nazionale Lombardia e l'U.S. Milanese non ebbe difficoltà a liquidare con un secco 3-0 i biancoazzurri del Saronno. La domenica successiva Milan, U.S. Milanese e Internazionale si ripeterono vincendo rispettivamente contro Legnano, Nazionale Lombardia e Saronno. Da segnalare, riguardo alla partita di Legnano, vinta dal Milan per 3 a 2, le intemperanze dei tifosi lilla che costarono la squalifica del campo di Legnano per tre turni2

Mentre in Lombardia si giocava al pallone, sul fronte italiano tedeschi e austro-ungarici si facevano sempre più minacciosi: l'indomani della perdita dello Chemin-des-Dames a vantaggio dei francesi, la Germania aveva inviato numerose truppe con il compito di affiancare l'esercito austriaco, pianificando un nuovo e devastante attacco teso a sfondare sull'Isonzo. Già a fine settembre il Capo di stato maggiore dell'esercito Cadorna aveva pronosticato questa possibilità ai generali alleati Foch e Robertson3, ma ciò che non aveva immaginato era la potenza con la quale il nemico avrebbe, di lì a pochi giorni, attaccato rimanendo spiazzato dal fatto che non aveva ritenuto possibile effettuare manovre oltre il 15 ottobre. Senza dimenticare l'improvviso – e per certi versi difficilmente preventivabile – collasso russo e la conseguente possibilità da parte degli Imperi Centrali di spostare molte delle loro truppe sul confine italiano. 
Domenica 21 ottobre l'U.S. Milanese vinceva 3-2 contro il Legnano e, complice la sosta imposta dal calendario al Milan e l'inopinata sconfitta dell'Internazionale sul campo del Nazionale Lombardia, rimaneva solitario in vetta alla classifica, con tre vittorie in altrettante gare.
Ormai, però, il destino era dietro l'angolo. Nella notte tra il 23 e il 24 ottobre 1917, con un bombardamento d'artiglieria di quattro ore, di cui ben due portato con i gas, iniziava la dodicesima battaglia dell'Isonzo, quella più devastante, drammatica e gravida di conseguenze per l'Italia.



1Cfr. La Domenica Sportiva del 20 gennaio 1918, n°3
2Cfr. La Gazzetta dello Sport del 15 ottobre 1917
3DDI, Serie V, Vol. IX, n.278

giovedì 15 marzo 2018

1898-2018: BUON COMPLEANNO F.I.G.C.


Se il 6 gennaio 1898 è una data fondamentale per il gioco del football dalle nostre parti, non si deve credere che non siano state giocate partite negli anni precedenti. Per tutto il 1897 a Genova si gioca a Sampierdarena e a Ponte Carrega; a Torino al Parco del Valentino o in Piazza d'Armi o al Velodromo, e i giornali ne parlano e la gente inizia a fermarsi a guardare questi eccentrici giovanotti correre dietro ad una sfera. E nascono squadre. In quell'anno nella città sabauda vedono la luce lo Sporting Club Juventus, su di una panchina che poi diventerà famosa, per dirne una.
Si gioca, dunque. E Torino è il palcoscenico con più rappresentazioni. Certo, è la città dove ci sono più squadre. E si provano soluzioni ardite. Verso la fine del 1897, mentre alcuni studenti decidono che è giunto il momento di fondare la Juventus, al Velodromo il marchese Ferrero di Ventimiglia, Bosio e il ginnasta Falcheri, con le loro rispettive squadre, si sfidano in un torneo. Rispettivamente il Football Club Torinese, l'Internazionale e la Reale Società Ginnastica – questa con anche la seconda squadra, in sostituzione last minute dell'Unione Pro sport di Alessandria.
Se a Torino si giocava che era un piacere, a Genova non si era da meno. Non solo Genoa Cricket and Athletic Club: infatti si segnala l'organizzazione da parte della sezione football del Club Pedestre, durante le gare sociali, di alcune rappresentazioni dimostrative di incontri di football. Sempre a Genova, per i festeggiamenti del primo centenario del Tricolore, la Federazione Ginnastica Italiana organizzò il secondo campionato di giochi ginnastici, con inclusione del football. Lo citiamo solo perchè la prima edizione – quella del 1896 – venne vinta dall'Udinese ma fu bellamente ignorata dalla Federazione del football, che da subito volle smarcarsi dal football giocato dai ginnasti.
Questo per dire che se la data d'inizio del calcio italiano viene fatta coincidere con il 1898, non bisogna credere che non si giocasse – e anche tanto – al football negli anni immediatamente precedenti. A Torino, a Genova. Ma anche a Milano, a Udine, a Palermo e a Villa Borghese, a Roma.
Però il 1898 è davvero un anno decisivo.
Nascono la Federazione e il campionato, anche se di documenti ufficiali non se ne è conservata traccia. Però sappiamo che si iniziò a pensare ad una federazione che avesse lo scopo di regolamentare l'attività delle prime società già durante la gara del 6 gennaio 1898, di cui abbiamo già parlato qui. Si discusse, se ne parlò successivamente in occasione di altre partite e di altre riunioni tra febbraio e marzo e si giunse – il 15 marzo 1898 – alla definitiva costituzione della Federazione Italiana del Football, a Torino nel negozio di Piazza Castello del dirigente dell'Internazionale Torino Jourdan. Primo presidente il conte D'Ovidio, poi rimpiazzato da Mario Vicari. 
Oggi, dopo a 120 anni di distanza, è doveroso ricordare i nomi di quelle sette società che diedero sostanza a questo sogno: Reale Società Ginnastica di Torino, Interntional Torino, Football Club Torinese, Genoa, Unione Pro Sport alessandria, Società Ginnastica Mediolanum e Società Ginnastica Ligure Cristoforo colombo.